Non c’è vero figlio che non assomigli al Padre suo, non ci sono occhi eterni donati alla creatura se non perché possano vedere il volto del Creatore. Il nostro impegno consiste nel dire sì a Dio, nel lasciarsi plasmare da lui, per operare nella giustizia che è impegno di amore fraterno; infatti: Chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello. Perché Gesù non è venuto a sacrificare per noi la propria vita, ma per donarcela. A voi, bambini, io scrivo: voi avete conosciuto il Padre. Scrivo a voi, figli miei: i vostri peccati sono stati perdonati per mezzo di Gesù. 13 E non meravigliatevi, fratelli, se il mondo odia voi. Ma per quel che riguarda noi che siamo detti santi, le cose stanno diversamente. Noi abbiamo capito che cosa vuol dire amare il prossimo, perché Cristo ha dato la sua vita per noi. Quando troviamo in noi germi di peccato, non dobbiamo mettere in discussione il seme che viene da Dio, ma una risposta inadeguata al suo dono. Lo spirito della verità che il mondo non vede e non conosce, ma che è in noi e dimora in noi. Se diciamo: Siamo uniti a lui, e poi viviamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non viviamo nella verità. Le tribolazioni del corpo e dell’anima sono un nulla rispetto alla gioia che  è data al nostro spirito, ma bisogna pur conoscere e possedere questa gioia. Guardare Prima Lettera di Giovanni 2:3 nel contesto Se è una certezza che non può peccare chi è nato da Dio, non altrettanto certa  è la nostra nascita da Dio. Ma finché dimora in questa carne mortale, è nella possibilità di peccare. E qual è il peccato contro lo spirito Santo, se non quello che lo spirito creato compie nei confronti dello Spirito Creatore? Carne, come materia, sangue, come psiche, ovvero come principio vitale che è indissolubilmente legato alla stessa materia. Perciò il mondo non ci capisce. Quando nella Scrittura si parla di salvezza innanzitutto si deve intendere la salvezza dello spirito. Siamo i suoi testimoni e perciò vene parliamo. attraverso di essa con il Cristo, Parola del Dio vivente, per orientare a Lui tutta la nostra vita, nella quotidianità degli incontri, delle scelte e dei vari accadimenti. E’ spiritualmente che dobbiamo essere risolti e spiritualmente dobbiamo valutare la soluzione finale della nostra vita. Non possiamo giudicare lo spirito secondo le categorie dell’anima. Annulla {{#items}} {{/items}} Prima lettera di Giovanni 3. This video is unavailable. Siamo morti nel nostro rapporto con Dio, ma anche nel nostro rapporto con i fratelli. 14 come un discorso da sé, pronunziato nella stanza della … Il comando di Dio che è annunciato dagli Apostoli non è affatto una novità rispetto a quanto già detto al popolo eletto. Al contrario può essere motivo di scoraggiamento in chi non vede in sé i segni della nuova vita; ancor peggio per chi confidando in una fatalistica predestinazione non vuol vedere e confessare i propri peccati. 10 In questo sono manifesti i figli di Dio e i figli del diavolo: ognuno che non fa la giustizia non è da Dio e il non amante il suo fratello. Miei cari, ora siamo figli di Dio; quello che saremo ancora non si vede. Perché le opere di Caino erano cattive e quelle di Abele erano buone. Ma, al … Non si ama più il prossimo come se stesso, come l’altro a cui è dovuto un amore pari a quello che portiamo per il nostro io, ma si pone in lui e si rivolge a lui la totalità del nostro amore. Per certo san Policarpo (ca. Finchè si rimane in questa speranza il nostro cuore è fatto libero dall’aspettativa di qualcun altro o di qualcosa d’altro. Come può avere in sé vita permanente e stabile in eterno, chi vuol rapinare quella dell’altro? Sono forse da poco affermazioni di tal genere? Non ci si esprime in modo paradossale se non per confutare e confondere chi  giustifica affermazioni e conclusioni sbagliate. L’amore verso il prossimo in noi portato ed in noi agito dal Cristo è un amore che si può vedere e si può toccare. O si è col Salvatore o si è contro il Salvatore. La vita eterna altro non è che un perenne vivere nell’unico Vivente, la morte eterna altro non è che un eterno morire fuori dal solo e medesimo Vivente. Continua Giovanni nella sua argomentazione per smascherare e sbugiardare un amore verso il prossimo più preteso che reale. In Lui non vi è peccato, perché non ha conosciuto il peccato. L’amore vero cerca costantemente il fratello, lo accetta come è, con i suoi lati positivi e negativi, partecipa alle sue gioie e alle sue pene, si pone al suo servizio senza paternalismo o servilismo, per aiutarlo a realizzare la sua personalità. Se diciamo: Siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità di Dio non è in noi. Se mettiamo in pratica i comandamenti di Dio, noi possiamo avere la certezza di conoscere Dio: Se uno dice: Io conosco Dio, ma non osserva i suoi comandamenti è un bugiardo: la verità non è in lui. E’ questa la salvezza che ci tocca qui ed ora, definitiva e risolutiva del nostro rapporto con Dio. Non si riduce alle parole. E tutto questo è indubbiamente vero dal punto di vista dell’eterno Logos di Dio. La vera conoscenza di Dio si attua nella pratica dei suoi comandamenti, in uno sforzo generoso di comportarsi come Gesù, modello perfetto d’ogni cristiano. 2 Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma cio' che saremo non e' stato ancora rivelato. Quando è trovato in noi un amore vero verso i fratelli, abbiamo semplicemente la conferma che è nato in noi l’uomo nuovo e che siamo realmente passati alla morte alla vita, non solo a  parole , ma di fatto. Gesù, il Figlio di Dio, è venuto proprio per distruggere le opere del diavolo. Sono indissolubilmente legati l’uno all’altro, ma non si possono identificare l’uno con l’altro. Se invece, miei cari, il nostro cuore non ci condanna, noi ci possiamo rivolgere a Dio con piena libertà. Più grande di questo amore nessuno ha, che qualcuno ponga la sua anima per i suoi amici”. Chi ha vita eterna non ha bisogno di farsi rapinatore della vita altrui. Perciò ha potuto imporre un comandamento nuovo: “Amatevi l’un l’altro come io vi ho amato”; perciò “anche noi dobbiamo dare la vita per il fratello”. COMMENTO DELLA PRIMA LETTERA AI CORINTI 04/05/2019 17:13 20 40.105 Credente. 23 E questo è il suo comandamento, che crediamo al nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, come ha dato comandamento a noi. In questo è portato a compimento il secondo precetto della Legge antiva. 1 Guardate quale amore ha dato a noi il Padre, così che figli di Dio siamo chiamati, e siamo. E qual è la nostra reazione ed il nostro modo di sentire di fronte a persone malate e disabili, profondamente colpite nel corpo e nella psiche? Prima lettera di Giovanni cap3. Se già fin d’ora siamo amati e figli di Dio, non si è ancora manifestato cosa saremo, cioè la portata, la realtà di una figliolanza eterna. Chi esclude Cristo dal piano di Dio e dalla propria vita quotidiana ha lo spirito dell’anticristo (2,18; Gv.7); accoglie il messaggio dei falsi profeti che operano nel mondo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. E’ importante comprendere lo stretto legame tra il peccato contro Dio e quello contro l’uomo. Lo è di fatto e non solo di nome. E’ un comandamento antico, è il messaggio che avete udito. Con il crescere delle generazioni e con l’accrescersi del peccato, si perde consapevolezza di questa fraternità. Se consideriamo la paternità umana ci può anche essere l’eccezione e l’amore che un padre porta verso un figlio può essere trovato non vero. Nella comunità cristiana il criterio per discernere tra lo spirito di Dio e lo spirito del mondo è dato dalla capacità di fare una profonda confessione di fede in Cristo Signore “venuto nella carne” (v.2; At.2,36). La novità riguarda piuttosto una pienezza ed una totalità che richiesta all’inizio solo verso Dio, ora in virtù di Cristo è richiesta anche per il prossimo. L’autore ha, infatti, seguito un criterio nello scrivere, che a noi riesce difficile comprendere, ma che è tipicamente orientale. Sia ringraziato Dio perché ci rimette le nostre colpe non soltanto prima di averci donato la salvezza, ma anche dopo e per sempre fino al tempo in cui saremo completamente trasformati ad immagine del Figlio suo. Se tutto ti è chiaro nella Scrittura, buon per te: è una grazia del Signore. Caino che non si riconosce più nell’amore del Signore, nessun amore conosce più per il fratello Abele. Innanzitutto colui che consideriamo prossimo, va visto in un senso più vero e più profondo con gli occhi ed il cuore donati dal Cristo. In quanto all’anima non preoccupiamoci più di tanto delle ambiguità e delle contraddizioni che porta con sé. POWERED_BY Realtimecomputer Roncoferraro MN!®, Cristo, salvezza dell'umanità scritto di Cristoforo. Ti vedi brutto e malandato sia nel corpo e nella psiche? Chi è diventato figlio di Dio non vive più nel peccato, perché ha ricevuto la vita da Dio. Chiunque è nato da Dio non commette peccato perché lo Spirito di Dio, la sua Parola, germe divino, si trova in lui e lo riempie. Chi commette il peccato appartiene al diavolo, perché il diavolo vive da sempre nel peccato. La situazione del cristiano ha due aspetti sui quali si articola l’equilibrio dinamico della sua vita: come figlio di Dio non può ignorarlo o rifiutarlo, vive in continua tensione verso la perfetta comunione con lui che si realizzerà nella vita futura. Scrivo a voi, padri, che avete conosciuto colui che esiste dal principio: Gesù Cristo. Una salvezza di per sé semplice allorchè interessa la semplice dimensione spirituale, si fa complessa allorchè la vita dello spirito si fa comprensiva di quella dell’anima e del corpo. Facendo la volontà di Dio. L’adesione dell’uno all’Altro si esprime nella forma di un’assoluta semplicità incomprensibile per l’anima e non riducibile alle sue categorie. Solo l’amore autentico ci salva, ci comunica la vita, dopo aver distrutto la morte (v.14; Gv.5,24). Soltanto nello spirito e per lo spirito si può parlare di libertà creata dell’uomo in senso assoluto rispetto al suo Creatore, a nulla condizionata e a nulla condizionante, ma sempre aperta fino al giorno del giudizio ultimo alla possibilità di un ripensamento e di un ravvedimento riguardo all’attualità del proprio essere in rapporto a Dio. In quanto figlio del Maligno e solo perché di esso schiavo, Caino scannò il fratello Abele. Non è possibile rimanere in comunione vivente con il Padre se uno nega Gesù; non è possibile avere la vita che è nel Padre e nel Figlio e la loro presenza se uno nega Gesù (VV.22-23). Il concetto di vita è più complesso e più articolato rispetto a quello di anima. Chi fa la volontà di Dio è giusto, così come Gesù è giusto. 14 Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Commento esegetico e teologico ai Capp. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimerete nel Figlio e nel Padre (v.24). Non c’è amore più grande di quello che un padre dà al proprio figlio, solo in virtù di questo amore si è chiamati figli . Chi ama suo fratello rimane nella luce, e non coree pericolo di inciampare. Un cuore che si sente sotto accusa deve mettersi davanti al Signore e chiedere la sua consolazione e la sua luce. L’insegnamento che Giovanni trasmette è il riassunto pratico e morale udito della vita cristiana: è la Parola incarnata (Gv.1,14), “che avete udito” come manifestazione dell’amore di Dio per gli uomini; è un comandamento nuovo perché dobbiamo amarci come Gesù ci ha amato (Gv.13,34; 15,12) e perciò sempre da riscoprire. Quello che è visto dai nostri occhi e vagliato con la nostra intelligenza può sembrare insufficiente ed inadeguato rispetto alla totalità ed alla perfezione richieste dal comando di Dio. Il resto fa da corollario e da cornice. PREFAZIONE. Tuttavia, se amiamo il Signore, non troveremo mai gravosi i suoi comandamenti (5:3). Egli ci libererà da tutte le nostre colpe, perché è buono. Una specie d’enciclica più che una lettera vera e propria, era diretto ad un gruppo di comunità tra loro vicine e insidiate all’interno dall’eresia. Il credente che fa crescere e fruttificare il seme della Parola non potrà peccare, perché ha fatto spazio a Dio che opera nella sua vita. Il comandamento per eccellenza, quello che riassume tutti gli latri, è l’amore. L’opera della salvezza può incontrare un rifiuto oppure sortire frutti non in tutto conformi alla volontà del Salvatore. Voi dunque conservate nei vostri cuori la parola del Signore che avete udito dal principio! Semplice in sé e per sé nella sua dimensione spirituale, diventa complessa allorchè si deve rapportare alla complessità dell’uomo precipitato nel peccato. Ma questo non è mai scritto nel Nuovo Testamento. Chi non ama il prossimo è ancora sotto il dominio della morte. Figli miei, è giunta l’ultima ora. Fratelli non meravigliatevi se il mondo vi odia. Voi lo sapete: se uno uccide il prossimo la vita eterna non rimane in lui. Noi stiamo semplicemente cercando di dare spiegazioni logicamente chiare e coerenti. Cosa chiediamo nelle nostre preghiere? Del posto che questo capitolo occupa, in rapporto coi discorsi che lo precedono, e con quelli che lo seguono.Non pochi critici, fondandosi sulle ultime parole di questo capitolo: "Levatevi, andiamocene di qui", dividono in due discorsi il contenuto dei cap. Non entreremo nella vita eterna con questo corpo e con questa anima, ma soltanto con lo spirito fatto pieno di Spirito Santo. Giovani, io vi dico che siete forti, che la parola di Dio è radicata in voi e che avete vinto il diavolo. Non tutti i peccati sono per la morte e non tutti i peccati attestano di per sé uno stato di morte. 69 - 155), discepolo di Giovanni, cita quasi testualmente il cap. 1 CAPO 14 - ANALISI. 19 E in questo conosceremo che siamo dalla verità, e dinanzi a lui persuaderemo il nostro cuore, 20 che se il cuore ci accusi, più grande è Dio del nostro e conosce tutte le cose. Dettagli Categoria: Vangelo di Giovanni Pubblicato Mercoledì, 27 Luglio 2011 13:51 Scritto da Cristoforo Visite: 9751 Commento al Vangelo di Giovanni. Riassorbiti dall’amore divino, possono concorrere anch’essi alla nostra salvezza. Ma si fa il peccato anche non amandolo, per debolezza. Chi non conosce il Cristo Figlio di Dio, rimane ancorato ad un’altra conoscenza, che è quella dell’Antico Maligno, detto anche Diavolo. Cosa dobbiamo chiedere dunque secondo l’insegnamento di Gesù. Non c’è amato dal Padre che è nei cieli, che non sia anche figlio, non solo di nome ma anche di fatto. In una donazione totale di noi stessi al Signore e al prossimo. Chi rimane nell’osservanza dei  comandamenti di Dio in Lui rimane e Dio in lui. Se diciamo: Non abbiamo mai commesso peccato, facciamo di Dio un bugiardo e la sua parola non è in noi. Perché le sue opere erano malvagie, quelle del suo fratello giuste. Perchè la salvezza è innanzitutto nello spirito e per lo spirito. Ma chi può dire di se stesso di aver accolto e fatta propria una perfetta pienezza? Figlioli, amati del Padre, nessuno vi inganni con dottrine false e perverse. La fede nel Salvatore rende pienamente attuale e reale  in noi ciò che è chiesto dal primo e più grande comandamento. Resta ora da esaminare e da considerare l’amore verso il prossimo. 19 E in questo conosceremo che siamo dalla verità, e dinanzi a lui persuaderemo il nostro cuore, 20 che se il cuore ci accusi, più grande è Dio del nostro cuore e conosce tutte le cose. Figli miei, vi scrivo queste cose perché non cadiate in peccato. Cosa infatti giova all’uomo guadagnare il mondo intero e patire danno la sua anima? Io non vi scrivo: Voi non conoscete la verità. Ebbene, ora ci sono molti anticristi: questo vuol dire che siamo proprio all’ultima ora. Non è un’illusione: è realmente accaduto in Gesù e anche in voi! Cristo ha posto la sua anima per noi, nulla risparmiando e nulla tenendo per se stesso. Se possiamo esistere come lui esi… 24 E l’osservante i suoi comandamenti in lui rimane ed egli in lui; e in questo conosciamo che rimane in noi: dallo Spirito che ha dato noi. ... La prima lettera di Giovanni si presenta come la trascrizione di un'omelia riguardante lo stile di vita di colui che ha ricevuto il battesimo. Non si passa dalla morte alla vita amando i propri fratelli, ma allorchè si amano in verità i propri fratelli, abbiamo conferma che siamo passati dalla morte alla vita, per grazia divina. Distingui dunque tra peccato e peccato. Si entra in un cammino di purificazione del nostro spirito che vuol liberarsi ed è liberato da tutto ciò che non è esclusivamente Dio. Testo greco, traduzione, commento 8839401822, 9788839401823. marito d'una. Il peccato contro l’uomo è inevitabile conseguenza del peccato contro Dio. La nostra tristezza, le molte delusioni che proviamo, hanno di solito origine da questo assurdo tentativo di conciliare Dio e il mondo, scordando che “se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui (v.15). Prima aveva detto: Chi non onora il Figlio, non onora neppure il Padre che lo ha mandato (Gv.5,23), e: Nessuno va al Padre se non per il Figlio (Gv.14,6). Il cristiano che realizza tale amore “dimora nella luce” (v.10; Gv.14,23-24) e la sua conoscenza di Dio è norma di vita e uniformità nella condotta pratica alla Parola di Dio, principio attivo che rimane in noi e che dobbiamo osservare (Gv.5,38). La fede del cristiano è adesione all’insegnamento della comunità ecclesiale, dove c’è lo Spirito di Dio che bisogna ascoltare e testimoniare. Il cristiano vive nel mondo, ma sa che il mondo passa (1 Cor.7,31). Mens sana in corpore sano. La Parola che dà la vita esisteva fin dal principio: noi l’abbiamo udita , l’abbiamo vista con i nostri occhi, l’abbiamo contemplata, l’abbiamo toccata con le nostre mani. Altro è peccare alla sequela di Cristo, altro è peccare alla sequela del Diavolo. Non si ottiene da Dio semplicemente perché si prega, si ottiene perché il nostro cuore non è diviso tra l’obbedienza al Maligno e l’obbedienza al Cristo. Con il peccato d’origine si crea una dissociazione fra le varie dimensioni , che non si trovano più in armonia l’una con l’altra, ma una divise l’una dall’altra. Figlio di Dio, essere nato da Dio, significa per Giovanni essere uomo nuovo, chiamato a camminare per una vita nuova, imitando il Padre in una progressiva assimilazione e comunione con lui, che diventerà identificazione quando si vedrà a faccia a faccia. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. La “concupiscenza della carne” in pratica le tendenze cattive che sono nell’uomo decaduto ed incline al peccato, la “concupiscenza degli occhi” in altre parole le cupidigie che possono venire attraverso gli occhi, e la “superbia della vita” vale a dire l’atteggiamento di fiducia nei beni terreni, appartengono alla transitorietà. Ciò che viene posto per un altro non è soggetto a revoca o ripensamento, neppure conosce misura e limite. La lotta tra bene e male, tra Cristo e satana, coinvolge anche il cristiano: Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché Cristo è vincitore del male, ha instaurato i tempi della salvezza ed il suo seguace è chiamato a lottare contro il peccato, a praticare la giustizia. La conoscenza dell’amore che è stata resa possibile in virtù di Cristo ha connotati unici e ben definiti. Per questo si manifestò il Figlio di Dio, per distruggere le opere del diavolo. 16 In questo abbiamo conosciuto l’amore: e noi dobbiamo porre per i fratelli le anime nostre . La lettera di Giuda. Non intende e non può intendere se non lo Spirito di Dio che tutti giudica e che nessuno può giudicare. Se possiamo esistere come lui esiste, essere trasformati con lui, possiamo anche affermare che siamo in lui. “Chiunque infatti vuole salvare la sua anima la perderà; chiunque invece perderà la sua anima a causa di me e del vangelo la salverà. Di gloria in gloria. Se Satana accusa, Cristo giustifica. Chi non ama rimane nella morte. 23 E questo è il suo comandamento, che crediamo al nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, come ha dato comandamento a noi. È una salvezza al servizio di quella dello spirito, in funzione della sua priorità: in quanto tale ad essa subordinata e condizionata. Tradurre la parola psichè  con vita è una forzatura ed un errore. un buon grado, e gran libert nella fede, ch' in Cristo Ges . Ciò che è assolutamente vero per l’una lo è parzialmente per un’altra o addirittura del tutto irrilevante per un’altra ancora. Il peccato dunque è semplicemente una forma e uno stato di non conoscenza, alla stregua della filosofia socratica? La salvezza in senso pieno e definitivo riguarda innanzitutto il nostro spirito, che possiamo anche chiamare io, quella vita immessa da noi in virtù dell’alito divino, che è comunicazione  immediata con Dio, partecipazione diretta al suo essere. Quando si passa dalla realtà assolutamente semplice dello spirito a quella più complessa ed articolata dell’anima e del corpo il discorso  diventa di difficile comprensione. Redazione - 2 Gennaio 2021. 9 Ognuno che è nato da Dio non fa peccato, perché il seme di lui in lui rimane, e non può peccare, perché da Dio è nato. Non le cose buone che interessano il corpo e l’anima , ma quelle che interessano il nostro spirito. “Chiunque cercherà di risparmiare la sua anima la perderà, chiunque invece la perderà conserverà essa in vita”. Chi ha un padre non vero, non è vero figlio. Solo svuotando il cuore dall’amore del mondo, dalla bramosia di possesso dei suoi beni caduchi, possiamo riempire il cuore d’amore di Dio e dei fratelli. IV,3 nella sua lettera ai Filippesi. Commento su 1Gv 3,18-24 Collocazione del brano Nei capitoli 3 e 4 Giovanni ci ricorda le tre condizioni per vivere da figli di Dio. Se vediamo le cose dal punto di vista dell’Assoluto, di ciò che Dio ha già operato in noi in virtù del Figlio, la nuova generazione in Cristo non dovrebbe portare macchia di peccato. Giova sottolineare però che soltanto lo spirito è di per sé fondante la creatura ed ogni creatura. Domiziano (81-96 d.C.), di cui vittima fu anche Giovanni, l'autore dell'Apocalisse 2 ed è collocata intorno all'anno 95 d.C. 1 Le altre sei Lettere definite Cattoliche, cioè universali, sono: Seconda Lettera di Pietro, Giacomo, Prima Giovanni, Seconda Giovanni, Terza Giovanni e quella di Giuda. Come Cristo è puro, tutti quelli che fondano in lui la loro speranza, si purificano dal male. Ne abbiamo già parlato ampiamente altrove e non vogliamo ripetere. Anche se il nostro cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore. Gesù aveva ammonito di fuggire i “falsi profeti” (Mt.24,23-24), gli oppositori al messaggio di Cristo che la Chiesa incontrerà continuamente nel corso dei secoli. È possibile che l’opera di Dio resti lettera morta oppure abbia un inadeguato ricettacolo nel nostro cuore, per nostra libera scelta. La ragione per cui il mondo non ci conosce e' perche' non ha conosciuto lui. Prima Lettera ai Corinti 2004, Centro Volontari Sofferenza; Critica straniera. Ed è la fede nello stesso Cristo la garanzia di un amore verso i fratelli approvato dal Padre. Chi segue Cristo può confidare nel suo perdono, chi segue il Satana non ha alcuna speranza di salvezza. Il mondo che rifiuta Dio con il peccato, alleandosi all’anticristo, disprezza e non capisce Cristo, non ama i cristiani, agisce contro le legge, appartiene alla sfera del maligno e si oppone al regno messianico. Chi è figlio è detto anche amato, e chi è detto amato lo è solo in quanto figlio. Elogio di Gaio [3] Molto infatti mi sono rallegrato quando sono giunti alcuni fratelli e hanno reso testimonianza che tu sei verace in quanto tu cammini nella verità. Anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. Passi della prima lettera di Giovanni si trovano in Giustino (100 - 162/168) (“Dialogo con Trifone”, 1233,9: 1Gv 1,2.3; 3,1.22). A questa intimità, vera comunione di vita con Dio, sono chiamati tutti i credenti purché accettino la verità rivelata. A buon diritto chi non è detto figlio di Dio può essere detto Figlio del Maligno. Non c’è uomo che sia al di fuori o al di sopra di una conoscenza. La prima è quella di rompere definitivamente con il peccato. La seconda, d’altronde, è la conseguenza della prima (Giovanni 13:34). Perché mai si dovrebbe perdere la vita quando è proprio per essa ed in virtù di essa che siamo stati creati da Dio? Il rapporto tra lo spirito “creato” e quello Creatore è di per sé semplice. Non cedete al fascino delle cose di questo mondo. E’ posto nella sua totalità. Perché il mondo non conosce noi come veri figli, perché non conosce Colui che unico è vero Padre? Perché quello che noi avvertiamo nel nostro cuore non sempre corrisponde a verità. Cristo è la vite e noi i tralci (Gv.15,1-5). Se uno invece ubbidisce alla sua parola, l’amore di Dio è veramente perfetto in lui. Così pure a nessun uomo si può chiedere di perdere la vita, quando è fatto per la vita. Se ne avverti la complessità aiutami a comprendere questa complessità. Si fa rapina di ciò che non si possiede, oppure di ciò che si possiede in un tempo e per un tempo, soltanto in forma manchevole e deficitaria. Non più semplicemente prossimo ma fratello. Leggiamo in Luca 11 “Se voi essendo cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono”? Prima lettera di Giovanni - 3. In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha … Il mondo però se ne va, e tutto quello che l’uomo desidera nel mondo, non dura.

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